Guida pratica su come indicizzare le pagine di un sito con le Google Indexing API
Su google, tra le ricerche correlate all’indicizzazione di un sito web troviamo sempre più ricorrente la query “Perché non vedo il mio sito su Google?”, oppure “Quanto tempo ci vuole per indicizzare un sito su Google?“.
Questo accade perché non tutti conoscono cosa sia in effetti l’indicizzazione sui motori di ricerca e come va fatta e controllata, e proprio per questo vi consiglio la lettura di indicizzare un sito web.
Se invece non siete proprio avezzi a queste cose, chiamate me, un consulente SEO a Vicenza e Padova che può aiutarvi non solo nell’indicizzare le pagine ma anche a posizionarvi bene su Google.
Detto questo, se siete già preparati sul tema e avete la necessità di approfondire il metodo per inserire un URL su Google con le API Indexing, allora ecco che questo nuovo articolo potrebbe aiutarvi, e se arrivate in fondo avrete anche una sorpresa sul loro uso).
In questo articolo tratteremo i seguenti temi:
La stesura di questa guida sulle API Indexing di Google è nata innanzi tutto per una mia necessità, in quanto ho notato che ultimamente Google ha sempre maggiori difficoltà a indicizzare le pagine di un sito tramite la segnalazione su Search Console o semplicemente tramite sitmap.
In un sito che gestisco, ad esempio, un articolo che ha fatto molte interazioni sui social (linkedin e facebook), è stato correttamente inserito in sitemap da Yoast e segnalato su Google Search Console tramite “Controllo URL” e anche “Testa URL“, dopo più di un mese ancora non è indicizzato.
Mi sono quindi deciso a testare questo metodo uscito lo scorso anno, cioè sfruttare le nuove API Indexing di Google, nate esclusivamente “…per eseguire la scansione di pagine con elementi JobPosting
o BroadcastEvent
incorporati in una proprietà VideoObject
“ (vedi qui l’info completa).
In realtà da test eseguiti da alcuni utenti si è visto che le API Indexing funzionano benissimo anche con un normale articolo di blog, che è il problema principale di indicizzazzione di molti siti web.
Vediamo ora come implementare correttamente le API Indexing nel vostro sito wordpress.
Creare un progetto su google cloud platform
Sembra una cosa complicata, ma in realtà non è così difficile (se ce l’ho fatta io potete farlo anche voi).
Andate su Google Cloud Platform (dovete essere connessi con il vostro account Google) e create un progetto come da immagini seguenti:
Clicca su My First Project e poi su nuovo progetto:

Inserisci un nome di progetto a te congeniale:

Quindi seleziona il progetto appena creato:

Abiliatiamo le API Indexing
La seconda fase consiste nell’abilitare il nostro progetto all’uso delle API Indexing creando anche una chiave di tipo JSON che sarà poi utile da usare nel nostro backend di wordpress.
Anche qui, vediamo la procedura da usare seguendo le immagini guida:
Nel menu principale andiamo su API e servizi e poi su Libreria.
Una volta aperta la libreria cercate “Indexing Api”.

I passi successivi consistono nel seguire questa procedura per creare le credenziali:

Crea le credenziali:

Seleziona le Indexing API e “dati applicazione“

Seleziona il ruolo di proprietario:

Hai creato le credenziali:

Il prossimo step è quello di salvarci le credenziali (l’email *gserviceaccount.com) e creare una chiave JSON:

Copia e salva da qualche parte l’email dell’account di servizio e poi vai a destra e clicca su modifica.

Qui dovrai crearti una tua chiave JSON personale (verrà scaricata automaticamente nel tuo computer).
Vai su chiavi e poi su aggiungi chiave (di tipo JSON):


Colleghiamo le API a Google Search Console
Per far funzionare tutto il meccanismo è necessario collegare le Indexing API alla nostra Google Search Console (un API può funzionare in più siti web) e per questo ci viene utile l’account (mail) che prima ci siamo salvati (lo avete fatto, vero?).
Su GSC andiamo su impostazioni e poi su Utenti e autorizzazioni, e da li aggiungiamo l’account come proprietario.

Installiamo il plugin di Rank Math “Istant Indexing”
Ora che abbiamo il nostro account su Google Platform, abbiamo creato una chiave JSON e abbiamo collegato il tutto a Google Search Console, possiamo sfruttare le API su wordpress con il plugin dedicato di Rank Math: INSTANT INDEXING. Vediamo di seguito come impostare il plugin.
Nel Back-end di wordpress vai su plugin –> aggiungi nuovo –> cerca Instant Indexing ed installalo:

Vai sulle impostazioni del plugin e su Google API Setting inserisci la chiave JSON scaricata prima tramite “scegli file” e poi salva le modifiche.
Puoi settare anche a piacimento il tipo di URL da sottomettere (anche tutti insieme):
- Articoli
- Pagine
- Media

Ora puoi fare un test con un URL non ancora indicizzato, ad esempio un articolo del blog:

Avrà funzionato?
Andiamo a vedere in Search Console com’era la situazione di quell’URL prima di questo test.
La pagina era nello stato di “scansionata ma non indicizzata“, un classico di Google.

Dopo l’invio tramite API con il nostro test, ecco la situazione:

Possibile messaggio di errore
Il test è stato effettuato con un classico sito in wordpress installato in un server linux, ma se per caso usate un server windows potreste ricevere un errore generico di status:500.
Questo accade probabilmente perché il linguaggio PHP non è nativamente supportato in un server windows.

NOTA IMPORTANTE
Una chiave API una volta creata è legata ad un account ma non ad uno specifico sito web.
Questo significa che se avete più siti web in gestione potete aggiungere ad ogni Search Console lo stesso account come proprietario per agganciare le API Indexing.
Altra cosa molto importante, dal momento che su server windows non funziona il plugin, ho fatto un ulteriore test di verifica ad incrocio tra sito A (su linux) e sito B (su windows)
Dal sito A, tramite plugin, ho provato a “pingare” Google con un URL del sito B, pubblicato da più di un mese e mai indicizzato. Dopo poche ore quell’URL era indicizzato e l’ultimo passaggio del BOT corrisponde al momento della sottomissione tramite API
Conclusione
Non so se mi spiego, ma un URL che da 13 giorni segnalavo giornalmente su Search Console e Google non filava di striscio, si è indicizzato pochi secondi dopo che fatto l’invio tramite API, ovvero alle 09.43:56.
Questo metodo di indicizzazione di pagine su Google soppianta penso in maniera definitiva il “Controllo URL” fatto tramite Search Console, classico iter che però sembra non funzionare bene negli ultimi mesi.
Forse è proprio Google a intralciare questa funzionalità, probabilmente perché abusata.
Tra l’altro, se da altri test risulta che funziona anche con siti esterni che condividono la stessa chiave, è una cosa di una utilità pazzesca.
Detto ciò, cosa aspettate?
Create anche voi la vostra chiave per Indexing API e sfruttate questa possibilità di indicizzare le pagine più velocemente.